Oggi assistiamo ad un numero crescente di iniziative volte ad integrare i prodotti locali e sostenibili nei menu scolastici. Integrare i prodotti locali e sostenibili nei menu scolastici e nelle mense pubbliche è un modello virtuoso che coniuga educazione alimentare, sostegno all’agricoltura locale e tutela dell’ambiente, senza dimenticare la cultura di un luogo, che fonda spesso le proprie radici proprio nel cibo.
Questo approccio, basato sui principi della filiera corta, mira a ridurre la distanza tra produttore e consumatore, promuovendo un’alimentazione sana e sostenibile considerando anche che un bambino si tre è sovrappeso, valorizzando le risorse agricole del territorio.
Le mense scolastiche rappresentano un luogo privilegiato per avviare questo cambiamento. Offrire ai bambini e ai ragazzi cibi freschi, stagionali e a chilometro zero significa non solo garantire un’alimentazione equilibrata, ma anche educarli a riconoscere il valore del cibo e a rispettare l’ambiente. Attraverso l’inserimento di prodotti locali nei menu, le scuole possono diventare un laboratorio di educazione alimentare, sensibilizzando le nuove generazioni sull’importanza della sostenibilità e del sostegno alle comunità agricole.
Dal punto di vista economico, i sistemi di filiera corta nelle mense pubbliche rappresentano un’opportunità per supportare le piccole aziende agricole locali, creando una rete di collaborazione tra istituzioni e produttori. Questo modello garantisce un reddito più equo agli agricoltori, riduce la dipendenza da fornitori industriali e rafforza il tessuto economico delle aree rurali. Inoltre, la scelta di prodotti locali permette alle istituzioni di offrire un cibo di qualità superiore, a beneficio della salute e del benessere degli utenti.
Molte mense stanno adottando anche pratiche di economia circolare, come il compostaggio degli scarti alimentari e la riduzione degli imballaggi, rafforzando il loro impegno per l’ambiente.
Esempi concreti di successo sono già visibili in diverse realtà italiane. In Trentino-Alto Adige, molti istituti scolastici hanno adottato menu a base di prodotti biologici e locali, coinvolgendo direttamente gli agricoltori del territorio nella fornitura. In Emilia-Romagna, il progetto “Km0 nelle mense” ha permesso di introdurre frutta, verdura e latticini locali nei pasti scolastici, favorendo anche la creazione di percorsi didattici per gli studenti. Questi modelli dimostrano come la collaborazione tra enti pubblici, aziende agricole e comunità locali possa generare risultati concreti e sostenibili.
Secondo Coldiretti, l’adozione di sistemi di filiera corta nelle mense pubbliche non è solo una scelta strategica, ma un investimento per il futuro. Significa costruire un rapporto diretto tra chi produce e chi consuma, rafforzare la resilienza dei territori e promuovere un’alimentazione più consapevole e rispettosa dell’ambiente. Questo modello può trasformare le mense scolastiche e pubbliche in motori di cambiamento, contribuendo alla costruzione di un sistema alimentare più equo, sostenibile e orientato alle esigenze delle comunità.
ll progetto Agoragridue è finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2022 Sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione” – Annualità 2022